Negli ultimi anni, il settore industriale ha affrontato una rapida evoluzione grazie alla digitalizzazione. Oggi, più che mai, le aziende si trovano di fronte a un’onda inarrestabile di cambiamenti tecnologici e contestuali che potrebbero travolgerle se non si adeguano: viviamo infatti in un contesto macroeconomico incerto a causa degli strascichi del Covid e della guerra Russia-Ucraina, ma anche dove lo shortage dei chip sta creando pesanti rallentamenti e un aumento dei prezzi. A questo si aggiungono le opportunità da sfruttare legate al PNNR, oppure gli obiettivi di sostenibilità richiesti dall’Agenda 2030, ma anche la probabile introduzione nel 2024 del nuovo regolamento macchine che prevede l’obbligatorietà di introdurre strumenti per contrastare le minacce informatiche.
“La digitalizzazione è diventata fondamentale per la sopravvivenza in un mercato globale altamente competitivo. Per rimanere a galla, le aziende devono imparare a surfare su questa onda digitale” ha affermato Giorgio Santandrea, Presidente Consorzio PI Italia.
Le opportunità
La digitalizzazione offre un’enorme quantità di opportunità per industrie: attraverso l’implementazione di tecnologie avanzate, come l’Internet delle cose (IoT), l’intelligenza artificiale (IA) e l’analisi dei dati, le imprese possono migliorare l’efficienza operativa, ottimizzare i processi produttivi e sviluppare nuovi modelli di business.
Un aspetto cruciale della digitalizzazione è la connettività accompagnata dalla gestione dei dati. Attraverso la creazione di reti interconnesse infatti, le industrie sono in grado di raccogliere e condividere dati in tempo reale, consentendo una maggiore visibilità e controllo sull’intera catena di produzione. I dati generati dalle macchine e dai processi produttivi possono infatti essere sfruttati per estrarre informazioni preziose, identificare inefficienze e prevedere guasti o problemi futuri. Questa analisi predittiva consente alle industrie di prendere decisioni informate, migliorare la manutenzione preventiva e ridurre i tempi di fermo macchina. Tutto ciò si traduce inoltra in una pianificazione ottimizzata, un monitoraggio più accurato delle risorse e una maggiore reattività alle esigenze del mercato.
Inoltre, la digitalizzazione apre la strada a nuovi modelli di business basati sui servizi. Le aziende possono passare da un modello di vendita di prodotti a uno di fornitura di soluzioni integrate. Ad esempio, invece di vendere semplici macchine, possono offrire servizi di manutenzione, monitoraggio remoto e consulenza personalizzata. Questo approccio consente alle imprese di creare relazioni più solide con i clienti e di generare nuove fonti di entrate.
Le sfide da affrontare
Per cavalcare l’onda della digitalizzazione con successo, le industrie devono affrontare alcune sfide. La prima è la necessità di acquisire competenze digitali. La formazione del personale e l’assunzione di nuove figure professionali, come data scientist e esperti di sicurezza informatica, diventano essenziali per sfruttare appieno le potenzialità della digitalizzazione. Allo stesso modo anche la sicurezza dei dati risulta determinante: con la crescente connettività e la condivisione dei dati, le aziende devono garantire la protezione delle informazioni sensibili dai cyber attacchi ed essere compliance alla normativa.
“Tutto questo non basta: per abilitare con successo la digitalizzazione nel settore industriale, le aziende devono fare affidamento sugli standard. Gli standard offrono un insieme comune di specifiche e protocolli che consentono l’interoperabilità tra diverse soluzioni e dispositivi digitali. Questo permette alle aziende di evitare l’adozione di molte soluzioni diverse, che potrebbero creare problemi di integrazione e obsolescenza nel breve periodo. Affidarsi agli standard garantisce una maggiore coerenza e compatibilità tra i vari componenti digitali utilizzati all’interno dell’azienda. Ciò semplifica l’implementazione e la gestione dei sistemi digitali, riducendo i costi e aumentando l’efficienza complessiva delle operazioni” ha spiegato Giorgio Santandrea, Presidente Consorzio PI Italia.
In questa direzione Profibus, Profinet e io-link rappresentano sicuramente dei potenti alleati per le industrie italiane. A confermalo è il crescente numero di realtà che si affida a questi standard. Basti pensare che soltanto Profinet (60 milioni di nodi istallati, +23% nel 2023 con 10 milioni e 500 m) e Io-Link (35 milioni di nodi istallati, +33%) hanno quasi raggiunti i 100 milioni di nodi istallati, traguardo che sarà sicuramente toccato nel corso del 2023.
Da segnalare è anche l’imminente standardizzazione di Omlox per l’interfacciamento e le interconnessioni tra hardware e software per apparecchiature di real time located system che consentono di monitorare in tempo reale tutti gli oggetti presenti in una fabbrica.